Poter capire cosa si intende per vino vegano è di facile intuizione però le difficoltà possono nascere soprattutto ai non vegani ossia tutto il resto del mondo. Per gli addetti ai lavori quando si parla di “ingredienti del vino” è una cosa semplice ma quando si parla al consumatore del vino la cosa si complica. Potergli spiegare cosa si intende per vino vegano è una cosa, oggi, quasi naturale, ma spiegato ciò la cosa si complica in quanto nascono fulminee delle domande che aprono un mondo di perplessità. Ma torniamo indietro… Cosa significa quando si parla di vino vegano? Si intende semplicemente un vino che è ottenuto con sostanze di origine minerale e non di origine animale. E qui tutto chiaro… Ma la domanda che ora sorge spontanea è: quali sostanze di origine animale si usano in alcune fasi della produzione del vino? E qui… buio assoluto. Molte sostanze di origine animale si utilizzanao in varie fasi della produzione del vino. Una delle più importanti è la chiarificazione: il processo che fa si di ottenere i bei vini limpidi cui siamo abituati. Leggi tutto “Vino vegano?”
Tasting Lover in visita a Rotari Mezzacorona
La Cantina Rotari di Mezzacorona nasce in questo luogo, oltre che per posizione strategica, anche per bonificare un terreno precedentemente sede di un’industri chimica. Per conformazione geografica e climatica il Trentino gode di caratteristiche vitivinicole importanti che grazie agli sbalzi termici tra il giorno e la notte, il buon drenaggio dei terreni e scarsa umidità riesce a conferire ai vini profumi molto delicati e intensi che in altre zone non si svilupperebbero. La degustazione per questa cantina nasce proprio in vigna con l’assaggio delle uve, pratica adatta per il cogliere la giusta maturazione per apportare la carica olfattiva voluta nel prodotto finale. La cantina, progettata dall’archietetto Cecchetto, si inserisce magistralmente nel territorio grazie alla sua copertura che ricorda la pergola trentina, all’utilizzo dei materiali naturali quale pietre e legni. Il percorso del visitatore è stato studiato per poter, man mano che avanza, vedere e vivere il processo produttivo del metodo classico in tutte le sue fasi. Ci si sente piccoli quando si passa tra le cisterne da 180.000 litri… Ma passiamo ai vini… Leggi tutto “Tasting Lover in visita a Rotari Mezzacorona”
Chi ha detto che la chiarezza non passa in etichetta nel vino?
Da qualche tempo si parla di rivoluzione nelle etichette del vino (una normativa europea che deve essere ancora accolta dalle varie nazioni). Quello che succede oggi nel mondo del vino è una cosa forse unica per quel che si può riscontrare nel comparto alimentare. Alcol e una dicitura imprecisata sul “contiene solfiti” sembrano essere le uniche indicazioni di prodotto nel vino, in molti casi si fa fatica anche a trovare le esatte percentuali degli uvaggi. Ma parliamo di questo vino che ci ha piacevolmente stupito, oltre che per le sue caratteristiche organolettiche. La prima cosa che si chiede è cosa significhi il nome 9.99. Questo si tratta del tentativo di indicare con il nome il prezzo finale del vino. A caratteri cubitali in etichetta è presente anche la composizione degli uvaggi: 100% Ruchè. Stupisce ancora il retro-etichetta con la tabella delle informazioni nutrizionali, ma ad affascinarci ulteriormente è il tappo. Il tappo è in vetro, sono rare le bottiglie che abbiamo incontrato con questa tipologia di chiusura. L’azienda, sul suo sito specifica che si tratta di: “un innovativo tappo in vetro brevettato, che garantisce la perfetta conservazione delle caratteristiche del vino, si apre senza cavatappi e si richiude ermeticamente con un semplice gesto”. Il vino si presenta con un bel rosso granato con riflessi aranciati, al naso colpiscono una varietà incredibile di spezie come lo zenzero, la noce moscata, il pepe, il chiodo di garonafo, paprica, qualche spezia orientale piccante e varie tipologie vegetali come il peperone, il pomodoro. Dal gusto molto Leggi tutto “Chi ha detto che la chiarezza non passa in etichetta nel vino?”
A volte capita
Ci dispiace ma a volte come si loda un vino e lo si apprezza promuovendolo tra gli amici bisogna anche segnalare un vino con aspetti negativi e che lo rendono inaccettabile. La fortuna è che vini così oggi se ne incontrano pochi, la qualità minima si è talmente alzata da risultare difficile poter degustare dei vini “non adatti alla beva”. Il Sassella 2010, Valtellina Superiore di Conti Sertoli Salis, si presenta subito nel bicchiere con un rosso rubino spento e velato, una condizione inacettabile che già da questa analisi ci fa pensare a qualche problema anche perchè non rispecchia le caratteristiche della denominazione. All’olfatto sentori eterei, di acetone, di smalto e di sentori tipici dell’aceto di vino coprono qualsiasi altro profumo eventualmente presente. Al gusto la sensazione è proprio quello di bere aceto rosso di vino, sensazione molto sgradevole, dopo questa impressione non siamo andati oltre nella degustazione per caratteristiche non adatte al consumo. Cosa può essere successo? Molto probabilemente siamo difronte a una malattia del vino denominata come acescenza: si tratta della trasformazione dell’alcol (etanolo) in acido acetico (acido etanoico) da parte dei batteri acetici (Acetobacter). Leggi tutto “A volte capita”
3 marzo, in partenza il nuovo corso sull’Italia.
Descrizione: il corso ha l’obiettivo di studiare il territorio italiano attraverso le sue regioni. Di ogni regione vengono analizzate le proprie caratteristiche attraverso i vini, i piatti tipici, le condizioni pedoclimatiche e la propria storia. L’Italia ha infinite variazioni geografiche territoriali che rendono i vini differenti tra loro e creano così le condizioni per produrre un patrimonio mondiale unico nel suo genere. Le coltivazioni in montagna, in pianura, vicino al mare a seconda anche della diversità di condizioni climatiche e di terreno hanno espressioni distintive che solo grazie ad un viaggio come questo è possibile evidenziare. Ad ogni serata vengono proposti i vini di ogni regione e in conclusione un piatto tipico per poter stimolare quello che a noi piace definire come il “salotto”.
Programma (martedì dalle 20.30 alle 23.30):
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