Curiosando in enoteca.

A volte quando mi annoio e non so cosa fare e soprattutto, non ho nulla da fare (e purtroppo non capita tanto spesso) o semplicemente ho la necessità di svagarmi un po’… entro in un’enoteca qualsiasi o proprio quella che puntavo da tempo, e mi faccio guidare dal caos cosmico per comperare una bottiglia che non conosco.

Dopo ben dieci minuti che vagavo svogliato e con il commesso che mi guardava strano… un’etichetta colpisce la mia attenzione. Sembra scritta a mano, sembra avere sbave di stampe ed errori come se fosse fatta a mano, sembra preziosa. L’etichetta è bellissima, almeno per me, unica pecca la cantina. La cantina è una di quelle che, anche se giovane, è molto indirizzata alla grande distribuzione con prodotti grossolani, una di quelle che al secondo bicchiere la solforosa ti stende con un gancio destro come se avessi fatto imbufalire Mike Tyson.

Però il prezzo è alto per un vino bianco, siamo sui 27 euro. Insomma… etichetta bella… prezzo alto… vino straniero… che faccio? Gli do fiducia? E certo che gli diamo fiducia!!!!! Torno a casa felice come un bambino pensando a quanto sarà buono con la pasta fresca con canestrelli e rombo con patate in programma. Leggi tutto “Curiosando in enoteca.”

Barattiamo! Il primo!

Ed ecco che con soddisfazione prentiamo un evento unico nel suo genere. Abbiamo voluto creare un evento esclusivo per i soci dove si possa divertire, affinare le proprie conoscenze e condividere i propri vini.

Per una serata saranno proprio i soci ad essere i protagonisti portando due bottiglie. La prima servirà da condividere con gli altri e verrà presentata da chi l’ha portata, mentre la seconda, coperta, servirà appunto per il baratto. Questa seconda bottiglià dovrà essere presentata, senza dirne le specifiche, al fine di favorire il baratto con un’altra bottiglia di un altro socio presente, solo avvenuto lo scambio sarà possibile scoprirla e portarla a casa nella propria cantina.

Raccontarci attraverso il vino non è mai stato così divertente. La prima serata in programma sarà giovedì 23 marzo, obbligatoria l’iscrizione.

Chi ha detto che la chiarezza non passa in etichetta nel vino?

20150304_015953 20150304_015959 20150304_020015Da qualche tempo si parla di rivoluzione nelle etichette del vino (una normativa europea che deve essere ancora accolta dalle varie nazioni). Quello che succede oggi nel mondo del vino è una cosa forse unica per quel che si può riscontrare nel comparto alimentare. Alcol e una dicitura imprecisata sul “contiene solfiti” sembrano essere le uniche indicazioni di prodotto nel vino, in molti casi si fa fatica anche a trovare le esatte percentuali degli uvaggi. Ma parliamo di questo vino che ci ha piacevolmente stupito, oltre che per le sue caratteristiche organolettiche. La prima cosa che si chiede è cosa significhi il nome 9.99. Questo si tratta del tentativo di indicare con il nome il prezzo finale del vino. A caratteri cubitali in etichetta è presente anche la composizione degli uvaggi: 100% Ruchè. Stupisce ancora il retro-etichetta con la tabella delle informazioni nutrizionali, ma ad affascinarci ulteriormente è il tappo. Il tappo è in vetro, sono rare le bottiglie che abbiamo incontrato con questa tipologia di chiusura. L’azienda, sul suo sito specifica che si tratta di: “un innovativo tappo in vetro brevettato, che garantisce la perfetta conservazione delle caratteristiche del vino, si apre senza cavatappi e si richiude ermeticamente con un semplice gesto”. Il vino si presenta con un bel rosso granato con riflessi aranciati, al naso colpiscono una varietà incredibile di spezie come lo zenzero, la noce moscata, il pepe, il chiodo di garonafo, paprica, qualche spezia orientale piccante e varie tipologie vegetali come il peperone, il pomodoro. Dal gusto molto  Leggi tutto “Chi ha detto che la chiarezza non passa in etichetta nel vino?”

A volte capita

20150304_015940Ci dispiace ma a volte come si loda un vino e lo si apprezza promuovendolo tra gli amici bisogna anche segnalare un vino con aspetti negativi e che lo rendono inaccettabile. La fortuna è che vini così oggi se ne incontrano pochi, la qualità minima si è talmente alzata da risultare difficile poter degustare dei vini “non adatti alla beva”. Il Sassella 2010, Valtellina Superiore di Conti Sertoli Salis, si presenta subito nel bicchiere con un rosso rubino spento e velato, una condizione inacettabile che già da questa analisi ci fa pensare a qualche problema anche perchè non rispecchia le caratteristiche della denominazione. All’olfatto sentori eterei, di acetone, di smalto e di sentori tipici dell’aceto di vino coprono qualsiasi altro profumo eventualmente presente. Al gusto la sensazione è proprio quello di bere aceto rosso di vino, sensazione molto sgradevole, dopo questa impressione non siamo andati oltre nella degustazione per caratteristiche non adatte al consumo. Cosa può essere successo? Molto probabilemente siamo difronte a una malattia del vino denominata come acescenza: si tratta della trasformazione dell’alcol (etanolo) in acido acetico (acido etanoico) da parte dei batteri acetici (Acetobacter). Leggi tutto “A volte capita”