Novantasette centesimi, 5 grappoli, 3 bicchieri 2 forchette e 4 pirofile… Spesso le votazioni danno un indice di qualità o di eccellenza al vino ma che poi tradotto in soldoni cosa significa? E’ abbastanza? Le etichette oggi sono veramente infinite e potersi muove all’interno di questo museo dinamico di quadri risulta assai arduo. Ma una buona valutazione al vino inserita in una guida, come dice la parola stessa, dovrebbe mettere un po’ di ordine. Uno dei sistemi più diffusi per valutare un vino è la degustazione alla cieca. Una commissione esamina dei campioni di vini serviti senza poterne vedere ne l’etichetta ne ulteriori informazioni. Questo per poter valutare il prodotto nel bicchiere senza essere, potenzialmente, influenzati da specifiche conoscenze che il degustatore può avere in merito al produttore, all’annata, ai vitigni, ecc. Sembra che se il degustatore fosse in possesso di alcune informazioni non valuterebbe opportunamente quelle peculiarità, saltandole quindi, nella valutazione del vino. Leggi tutto “Ecco perchè la degustazione alla cieca non ci vede benissimo!”
Il vino in anfora: come in antichità o verso il futuro?
Da diverso tempo si sente parlare sempre più di utilizzare per alcune produzioni l’uso di anfore sia per la fermentazione sia per l’affinamento. L’anfora in antichità veniva utilizzata come recipiente per il vino che lo accompagnava dalle prime fasi fino al trasporto. Il passaggio al legno è stato abbastanza veloce soprattutto per la fragilita di questi recipienti e anche perchè il legno aveva proprietà di scambio con l’aria minore e di conseguenza anche con l’evaporazione. Il legno è sempre stato utilizzato non solo per lo stoccaggio del vino nel suo periodo di affinamento ma querchè, per lo meno in Italia, è l’unico componente ammesso per “l’aggiunta di gusti al vino”. Leggi tutto “Il vino in anfora: come in antichità o verso il futuro?”
Auguri di Buona Pasqua!
Vin Santo… tra leggende e santità!
Quale occasione migliore di questo periodo per parlare un pò di questo vino così affascinante: il Vin Santo?
Le leggende. Che dipingono questo vino passito nei tempi lontani, sono molteplici le leggende. Le leggende nel mondo del vino sono quelle che mi piacciono di più raccontare perché non fanno altro che stimolare l’immaginario di questo prodotto quasi mistico. Una delle prime racconta di un frate francescano che nel 1348 utilizzava questo vino, usato nelle funzioni religiose, per curare le vittime di peste e da li si diffuse l’idea che esso potesse avere effetti curativi, da li Vin Santo a ricordare l’effetto taumaturgico. Un’altra leggenda invece narra come l’uso confuso di alcune parole abbia invece batezzato questo vino. Durante il Concilio di Firenze del 1439, Giovanni Bessarione, durante la degustazione di questo vino, esclamò “… questo è il vino di Xantos!”. Leggi tutto “Vin Santo… tra leggende e santità!”
Vino vegano?
Poter capire cosa si intende per vino vegano è di facile intuizione però le difficoltà possono nascere soprattutto ai non vegani ossia tutto il resto del mondo. Per gli addetti ai lavori quando si parla di “ingredienti del vino” è una cosa semplice ma quando si parla al consumatore del vino la cosa si complica. Potergli spiegare cosa si intende per vino vegano è una cosa, oggi, quasi naturale, ma spiegato ciò la cosa si complica in quanto nascono fulminee delle domande che aprono un mondo di perplessità. Ma torniamo indietro… Cosa significa quando si parla di vino vegano? Si intende semplicemente un vino che è ottenuto con sostanze di origine minerale e non di origine animale. E qui tutto chiaro… Ma la domanda che ora sorge spontanea è: quali sostanze di origine animale si usano in alcune fasi della produzione del vino? E qui… buio assoluto. Molte sostanze di origine animale si utilizzanao in varie fasi della produzione del vino. Una delle più importanti è la chiarificazione: il processo che fa si di ottenere i bei vini limpidi cui siamo abituati. Leggi tutto “Vino vegano?”