Martedì la presenza dell’enologo Paolo Grigolli è stata illuminante per capire una professionalità che il consumatore spesso può solo intuire. Da degustatori analizziamo il prodotto finale per poi ipotizzare cosa sia intervenuto prima nella formazione del vino. Carpirne alcuni segreti ci facilità la comprensione di un prodotto così articolato nella sua formazione. L’enologo è uno dei protagonisti di questo processo e per il successo di un vino si affianca all’influenza del territorio, della materia prima, del produttore… Tutto questo lavoro si traduce sempre negli aspetti visivi, olfattivi e gustativi che analizziamo. Il dott. Grigolli ha proseguito poi in una spiegazione dei diversi legni/botti e del loro utilizzo nella maturazione del vino; un argomento talmente interessante, affascianante e utile da aver reso la lezione molto attiva soprattutto nella degustazione dei campioni da lui portati. Nei tre vini si è potuto osservare come l’utilizzo diverso di legni e botti influenzi notevolmente aspetti visivi, olfattivi e gustativi. Un esempio: all’olfatto i tre vini erano totalmente diversi: uno aveva sentori di spezie delicate come la vaniglia, un altro aveva sentori fumati e più tostati come il caffè, il fumo del legno e l’ultimo aspetti più duri e agressivi come il pepe
Un ospite gradito: Giambattista Ugolini.
Ieri sera, al corso di “Tecnica della Degustazione” ci è venuto a trovare l’amico Giambattista Ugolini proprietario de Tenute Ugolini omaggiandoci per la degustazione del suo Valpolicella Classico e del suo Valpolicella Classico Superiore. Conoscere uno dei pochi produttori in Italia che utilizza la tecnica dela salasso è un’occasione più unica che rara. Questa tecnica permette, prima della fermentazione controlladola a basse temperature, di separare nel mosto la parte solida dalla parte liquida per poter estrerre da quest’ultima parte acquosa in modo da correggere la stagione. Ossia se la stagione è stata molto piovosa questa cantina ne sottrae fino ad un massimo del 30% totale, se molto secca fino a un massimo del 10%, ciò permette di ottenere un vino ricco di colore e con maggiori e accentuate sfumature odorose e gustative: un Valpolicella Classico come pochi. Una tecnica a favore della qualità e a scapito della quantità da immettere nel mercato. Per Ugolini il rispetto del prodotto e del consumatore è tutto. Stupisce anche il sio Valpolicella Classico Superiore che riposa in barrique per ben 24 mesi, anzichè 14 come quasi nella totalità delle cantine nella zona; ciò permette di avere un vino più equilibrato e anche più morbido dove la presenza dell’alcol si fa più vellutata, solitamente l’alcol in questo vino è più agressivo. Ci ha affascinato per la sua cura della vigna dove utilizza la tecnuca del biologico e solo prodotti omeopatici. Una cua che aumenta la qualità anche gustativa dei suoi prodotti. Che dire… grazie della tua presenza e dell’arricchimento che ci hai lasciato. Sicuramente a breve verremo a trovarti… Un cin cin a Giambattista Ugolini.
Lezione 1. Corso “Tecnica della Degustazione”. Analisi visiva.
L’aspetto visivo è quella fase nella degustazione tanto trascurata quanto importante. Da questa analisi grazie al comportamento liquido del vino nella roteazione e alla formazione di archetti e lacrime riusciamo a percepire la sua consistenza e il suo potere alcolico. Grazie alla presenza di anidride carbonica e quindi alla dimensione, persistenza e frequenza delle bollicine valutiamo finezza e campiamo anche il metodo di produzione. Grazie al colore riusciamo a capire lo stato di evoluzione del vino, qualcosa sulla tipologia, sul processo produttivo e sul territorio… Insomma, se eseguita con attenzione riusciamo a raccogliere una varietà di informazioni incredibili. Tecnica, attenzione nell’osservazione (visiva, olfattiva e gustativa) permettono di condurre analisi precise.