Questo vino l’ho assaggiato per sbaglio in una piccola enoteca ad Hong Kong mentre aspettavo un amico. Onestamente volevo solo bere un bicchiere mentre aspettavo, ma conveniva più l’acquisto della bottiglia intera che non il bicchiere… tanto poi l’avremo finita insieme. Amante della zona del Sudafrica e dello Chenin Blanc decisi di prendere questa bottiglia mai assaggiata.
Essendo a Hong Kong il costo era decisamente economico e onestamente non mi aspettavo niente di che… ma non si può sempre fare gli enofighetti, ogni tanto si beve e basta ehe eh eh. Molto distratto e con la testa verso la serata, che non verso la bottiglia, ci metto il naso e… vengo rapito immediatamente… mille profumi, stimolano la mia fantasia. Frutta esotica, vaniglia, pan brioche… wow!!! Non vedevo l’ora di assaggiarlo… e in bocca pura poesia: pieno, caldo, armonioso, vellutato e cremoso e una persistenza infinita.
Da quell’assaggio ho impiegato circa due anni per riuscire a trovarlo in Italia e finalmente, eccolo!!! Fantastico… stessi profumi e gusti identici… in un lampo sono tornato in quel vicolo affollato di Hong Kong. Il vino per me vale sempre un viaggio, un fantastico ponte tra l’esperienza che ho vissuto in degustazione e l’immaginario del luogo di origine. La zona di produzione è una di quelle che mi ha sempre affascinato, da questa terra ho sempre trovato vini molto interessanti. Sto parlando di Stellenbosch, una delle più antiche e rinomate zone del Sudafrica. Questo vino proviene da una sottozona chiamata Bottelary Hills e gode di un clima tutto particolare per il fresco collinare e l’influenza delle brezze marine pomeridiane provenienti da Cape Town.
Il vigneto dedicato ha un’età di 55 anni e la fermentazione avviene per circa 8 mesi in grandi botti. Il vino matura poi in botti di rovere francese con una piccola percentuale di botti ungherese.
La cantina Stellenrust ha quasi un secolo di storia e si propone come una della cantine più antiche e tra le prime a promuovere l’eccellenza vinicola della zona.