A volte quando mi annoio e non so cosa fare e soprattutto, non ho nulla da fare (e purtroppo non capita tanto spesso) o semplicemente ho la necessità di svagarmi un po’… entro in un’enoteca qualsiasi o proprio quella che puntavo da tempo, e mi faccio guidare dal caos cosmico per comperare una bottiglia che non conosco.
Dopo ben dieci minuti che vagavo svogliato e con il commesso che mi guardava strano… un’etichetta colpisce la mia attenzione. Sembra scritta a mano, sembra avere sbave di stampe ed errori come se fosse fatta a mano, sembra preziosa. L’etichetta è bellissima, almeno per me, unica pecca la cantina. La cantina è una di quelle che, anche se giovane, è molto indirizzata alla grande distribuzione con prodotti grossolani, una di quelle che al secondo bicchiere la solforosa ti stende con un gancio destro come se avessi fatto imbufalire Mike Tyson.
Però il prezzo è alto per un vino bianco, siamo sui 27 euro. Insomma… etichetta bella… prezzo alto… vino straniero… che faccio? Gli do fiducia? E certo che gli diamo fiducia!!!!! Torno a casa felice come un bambino pensando a quanto sarà buono con la pasta fresca con canestrelli e rombo con patate in programma.
L’apertura è timida, una mezza via tra aspettarsi un’esplosione o un pagliaccio che esce a molla appena estratto il tappo. Lo verso in un bicchiere… colore fantastico… un paio di giretti giusto per adagiarlo bene in tutto il bicchiere… lo porto al naso, impaurito e con i sudorini, e…. bingo!!! Fantastico!!
Nel naso, credo ci sia tutta la potenza e l’espressione sia della varietà che della zona. Mi perdo solo a pensare quanta frutta esotica riesco ad individuare, primo fra tutti il frutto della passione.. un mix incredibile fra frutti e fiori che rimandano al dolce e alla freschezza. Si è avvolti da sensazioni calde e fresche, un po’ come essere sotto un bel sole caldo e rinfrescati allo stesso tempo da una leggera brezza marina. In bocca è un tripudio armonico tra la morbidezza data dal frutto maturo, la freschezza data dall’acidità e la sapidità data mineralità salmastra della zona. Questo vino porta nel bicchiere tutto e solo il buono del sauvignon blanc riportandolo nella sua collocazione geografica.
Ci troviamo a Marlborough in Nuova Zelanda. Questa zona sembra fatta apposta per i vini bianchi, clima mite e assolato di giorno e fresco durante la notte con un’ottima influenza dal mare. E il mare, con la sua sapidità, in questo vino si sente tutto.
Ogni tanto le etichette vincono… ti attirano e ti fanno scoprire nuovi mondi. Questo vino ha superato le aspettative, assaggiandolo e chiudendo gli occhi… riesci proprio a volare in Nuova Zelanda.
E l’abbinamento? Non lo so… il vino è finito prima di arrivare in tavola… Ogni tanto capita anche questo.