Ci dispiace ma a volte come si loda un vino e lo si apprezza promuovendolo tra gli amici bisogna anche segnalare un vino con aspetti negativi e che lo rendono inaccettabile. La fortuna è che vini così oggi se ne incontrano pochi, la qualità minima si è talmente alzata da risultare difficile poter degustare dei vini “non adatti alla beva”. Il Sassella 2010, Valtellina Superiore di Conti Sertoli Salis, si presenta subito nel bicchiere con un rosso rubino spento e velato, una condizione inacettabile che già da questa analisi ci fa pensare a qualche problema anche perchè non rispecchia le caratteristiche della denominazione. All’olfatto sentori eterei, di acetone, di smalto e di sentori tipici dell’aceto di vino coprono qualsiasi altro profumo eventualmente presente. Al gusto la sensazione è proprio quello di bere aceto rosso di vino, sensazione molto sgradevole, dopo questa impressione non siamo andati oltre nella degustazione per caratteristiche non adatte al consumo. Cosa può essere successo? Molto probabilemente siamo difronte a una malattia del vino denominata come acescenza: si tratta della trasformazione dell’alcol (etanolo) in acido acetico (acido etanoico) da parte dei batteri acetici (Acetobacter). a comporta lo sviluppo di un odore acescente, accompagnato talvolta da odore di colla (acetato di etile), e da gusti di aceto (acido etanoico). Lo spunto acetico provoca un immediato aumento dell’acidità volatile (acido etanoico). Specifichiamo che l’annata è il 2010 e ci si augura che eventuali problematiche riscontrate dalla cantina per la produzione di questo vino siano state risolte nel tempo, non escludiamo nelle ipotesi anche mal conservazioni da parte del commerciante che magari tenendolo costantemente sotto poderosi luci e a temperature forse eccessive abbia alterato quelle che sono le caratteristiche bevibili di questo vino, in questo caso bisognerebbe ritirarlo dagli scaffali. CHe non sia un caso isolato lo evidenzia anche il fatto che i medesimi difetti sono stati riscontrati in due campioni dello stesso vino. Si parla molto oggi di qualità e di garanzia e di tutela del consumatore ma che dire quando ci si trova davanti ad un vino del genere segnalato da fascetta con una Docg? Per avere questa fascetta il vino deve avere caratteristiche organolettiche precise e deve essere vagliato da una commissione.
Speriamo sia stata solo una sfortuna magari di questo particolare lotto. Lasciamo a voi ogni commento…