Rosa selvatica, biancospino, melone, acetone, zolfo, pesca e albicocca, minerale, tabacco, sottobosco, peperone, agave, menta, liquirizia… Ingredienti per una ricetta speciale? No… Questi sono alcuni dei termini che si usano per descrivere un vino, e la domanda sorge spontanea… Stiamo descrivendo una bottega di paese o un vino? Spesso si ride e ci si estranea da queste descrizioni. E invece... saper descrivere un vino nei suoi sentori è importantissimo per capire se è secco o dolce, se è giovane o invecchiato, se è strutturato o semplice, se è alcolico o poco, ecc. I sentori servono appunto per farci capire questo. Ma la vera cosa importante è saper associare i sentori alle categorie di appartenenza. Alcuni esempi: se la frutta che si sente è riconducibile ad una frutta sotto spirito significa che il vino sarà alcolico e se non lo è o abbiamo sbagliato noi o è il vino ad essere sbagliato. E quindi se sentiamo della frutta sotto spirito è da escludere frutta fresca e acerba. Vedere un colore granato con sfumature aranciate significa che il vino è invecchiato o, tolto per qualche tipologia, il vino sarà ossidato o possibilmente da non bere.
Imparare a raccontare un vino significa saper connotarlo e capirlo.